Il premio Nobel Muratov: “Voglio che i giornalisti muoiano vecchi”






Sintesi del discorso in occasione del ricevimento del premio Nobel per la pace di Dmitry Muratov, caporedattore di Novaya Gazeta (10 dicembre 2021, Oslo).

In apertura del suo discorso Muratov ha attaccato lo sciovinismo che ha così tanto spazio sui media russi e nei discorsi dei politici più in vista “Nel nostro paese (e non solo nel nostro paese) – ha sottolineato Muratov – l’idea è popolare: quei politici che evitano il sangue sono dei deboli…Le autorità stanno vendendo attivamente l’idea della guerra…hanno la piena responsabilità della retorica militarista sui canali della televisione di stato. Per il giornalista russo “sotto l’influenza del marketing aggressivo della guerra, le persone si abituano all’idea della sua liceità…

Gli attuali ideologi stanno promuovendo l’idea della morte per la Patria, non della vita per la Patria”. E ha ricordato che proprio negli ultimi mesi l’ipotesi di un conflitto tra due paesi slavi come l’Ucraina e la Russia è entrata nel novero delle ipotesi che si discutono ormai apertamente.

Ha anche attaccato direttamente, con nome e cognome, il presidente bielorusso accusando di aver usato i rifugiati come strumento di pressione e di provocazione e di averlo provato con alcune inchieste pubblicate proprio su Novaya Gazeta: “Gli aerei bielorussi hanno più che quadruplicato i voli per Minsk dal Medio Oriente questo autunno. I voli ad agosto e novembre 2020 erano 6e nello stesso mese di quest’anno sono stati 27. 4,5 mila persone sono state portate dalla compagnia bielorussa al fine di realizzare un possibile sfondamento del confine… Così si organizzano provocazioni armate e conflitti”.

Ha poi paragonato il regime attuale allo stalinismo: “Il popolo per lo Stato o lo Stato per il popolo? Questo è il conflitto principale oggi. Stalin ha risolto questo conflitto con massicce repressioni.

La pratica della tortura nelle carceri e durante le indagini continua nella Russia moderna. Abuso, stupro, condizioni di detenzione spaventose, divieto di visita, chiamata a una madre per il suo compleanno, prolungamento senza fine della detenzione. Prima del processo, le persone con gravi malattie vengono mandate in carcere, hanno bambini malati in ostaggio, sono tenute a confessare la colpa senza presentare prove». Ha poi lanciato una campagna: “Prendo l’iniziativa di creare un Tribunale internazionale contro la tortura, il cui compito è raccogliere dati sull’uso della tortura in diverse parti del mondo e in diversi stati”.

Un capitolo è ovviamente stato dedicato a Navalny: “Il politico dell’opposizione Alexei Navalny è detenuto su falsa denuncia del direttore russo della più grande azienda di profumi in Francia”.

Il caso Navalny ha introdotto la parte più politica del discorso di Muratov. “Due tendenze stanno attualmente confrontandosi in Russia» ha il premio Nobel. «Da un lato, il presidente russo sta aiutando a erigere un monumento al centesimo anniversario dell’accademico Sakharov… invece, la Procura generale chiede la liquidazione della società Memorial. Memorial è coinvolto nella riabilitazione delle vittime delle repressioni staliniste. E i pm lo accusano di “violazione dei diritti umani”!”

Ha poi ricordato i giornlaisti di Novaya morti “sul campo”:Questo premio è per tutto il vero giornalismo. Questo premio è stato assegnato ai miei colleghi morti di Novaya Gazeta: Igor Domnikov, Yuri Shchekochikhin, Anna Politkovskaya, Anastasia Baburova e Stas Markelov, Natasha Estemirova. Questo premio viene assegnato anche ai colleghi viventi, una comunità che adempie a un dovere professionale» e ha concluso emzionato con un auspicio: “Voglio che i giornalisti muoiano vecchi”.

 

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