Kazachstan – il quinto giorno….






Expert il più serio e quotato settimanale economcio russo (una specie di Economist russo anche se non così conservatore) oggi titolava sul suo portale: “Kazachstan dalla rivolta alla rivoluzione”. Ed è proprio quello che sta succedendo oggi nel paese centroasiatico. In queste ore la situazione è tanto chiara quanto confusa. Dopo che il tentativo di riportare la calma con le blandizie (addirittura non l’aumento ma la riduzione del prezzo del gas e la riduzione dei prezzi degli alimentari) neppure il coprifuoco e i reparti antisommossa hanno avuto la meglio sui dimostranti. E’ stato a questo punto necessario richiedere l’aiuto del dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO), il patto di Varsavia versione post-crollo dell’Urss. La Russia ha inviato unità e unità militari di paracadusti e altre truppe sono state inviate dalla Bielorussia. Non risulta che nessun altro paese aderente abbia mandato truppe e ciò potrebbe essere il segnale che la decisione si stata presa con più di un mal di stomaco, soprattutto da parte dei apesi centroasiatici aderenti. Ma malgrado, malgrado la polizia e l’esercito abbiano già ucciso decine e decine di manifestanti (ufficialmente finora sono 8 i morti tra le forze dell’ordine), la situazione è lungi dall’essere tornata alla calma. Anzi. Gingono notizie che le strutture della sicurezza non riesceano ad entrare i molti quartirei periferici di Alma Ata dove soprattutto i giovani proletari abbiano assalttato armerie e in alcuni casi disarmato interi contingenti di polizia. I negozi di alimentari sono stati assaltati come la banche, le quali oggi – insieme alla Borsa – sono chiuse. Sembra che in alcune città soprattutto nei centri minerari da dove sono iniziati gli scioperi, siano in mano ai rivoltosi. Difficile immaginare cosa sucecderà nelle prossime ieri, ma è certo cheil regime corrotto di Nazarbaev è giunto al capolinea e di questo forse more sua dovrà riconoscerlo perfino Putin che in queste ore tenta disperatamente di tenere in piedi un tarballante Toqaev. E il nuovo Kazachstan che verrà dovrà tenere per forza conto della forza straordinaria del movimento di massa popolare di questi giorni.

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