Puntuale come una nevicata a febbraio a Mosca è giunta oggi la conferma delle decisione dei giudici della capitale russa di far scontare ad Alexey Navalny la condanna in prigione per un caso di corruzione che sono molti a considerare fabbricato dal Fsb. Concessa solo una riduzione di detenzione di un mese mezzo perché già scontati agli arresti domiciliari tra il 2014 e il 2015. Navalny dovrà così scontare 2 anni e 7 mesi di prigione a “regime normale” ma presto a causa di altri procedimenti a lui intestati, il suo carico penale potrebbe aumentare nei prossimi mesi. Si conserva, un paio di ore dopo è arrivato anche il rigetto da parte della procura di Mosca alla richiesta inoltrata questa settimana da parte della Corte Europea per i diritti umani per “l’immediato rilascio” del blogger anti-Putin. Ricordiamo, a tale proposito che a seguito delle modifiche costituzionali di quest’ estate, non solo il presidente russo potrà restare in carica fino al 2036, ma ha codificato che la supremazia della legislazione russa su quella internazionale, rendendo ininfluente qualsiasi decisione di organismo sovranazionale.
Come nel primo grado Navalny ha voluto parlare, questa volta non attaccando direttamente Putin, si è soffermato come gli succede sempre più spesso sulle diseguaglianze sociali, ha citato la Bibbia ma anche Harry Potter e Ricky Sanchez (un personaggio di un noto cartone animato made in Usa) ma soprattutto ha voluto fare con una dichiarazione pe il suo Paese che è suonata come un arrivederci a che lo sostengono.
“Ogni lettera che ricevo – ha affermato Navalny – termina con le parole “La Russia sarà libera”. È uno slogan meraviglioso, ma penso costantemente che gli manchi qualcosa. Voglio che la Russia sia ancora più ricca, in modo che la ricchezza nazionale sia distribuita in modo più equo, tutti abbiano una parte della torta del petrolio e del gas. Vorrei che gli uomini del nostro paese vivessero fino all’età della pensione. Sì e anche le donne. E abbiano assistenza sanitaria, istruzione, stipendi europei decenti …
Voglio che la Russia non sia solo libera, ma anche felice.
Adesso è infelice. In tutti i sensi. Quando leggi la letteratura russa, sono tutte descrizioni di miseria e sofferenza! La Russia dovrebbe essere felice, la Russia sarà felice! La verità vincerà”
Ora, dopo la sua uscita di scena, si apre una fase delicata per la variegata opposizione che si è manifestata nelle settimane scorse nel Paese. Come andare avanti e in quale direzione dopo che è stata privata del catalizzatore di tutte le rabbie e le frustrazioni che spazzano le sue infinite pianure?