Dopo che ormai I morti giornalieri per Covid/19 si sono attestati oltre e mille e rischiano ancora di crescere (oggi 1015) il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin ha introdotto una serie di restrizioni in città: ai moscoviti oltre i 60 anni e quelli cittadini che soffrono di malattie croniche dovranni rispettare un regime domiciliare e ai datori di lavoro dovranno permettere ad almeno il 30% dei dipendenti a lavorare a distanza.
La misura nei confronti degli anziani dimostra che neppure in quelle fasce di età la vaccinazione è stata sistematica. Inoltre, il vice primo ministro ha suggerito che i datori di lavoro dovrebbero trasferire i cittadini over 60 non vaccinati al lavoro a distanza per un mese, in modo che quelli di loro, che non hanno controindicazioni mediche, possano essere vaccinati contro il COVID-19.
Si è tornati così in un attimo alla situazione di marzo 2020 quando la capitale russa realizzò un mini-lockdown. Tuttavia la situazione sembra sfuggita di mano e nuove misure si preannunciano a breve anche perché i casi giornalieri oggi avevano raggiunto i 34 mila. A causa dell’epidemia il vice primo ministro Tatyana Golikova ha proposto di dichiarare il periodo dal 30 ottobre al 7 novembre giornate non lavorative ma per ora Putin intende ancora affidarsi alle regioni. In alcune parti del paese comunque , si potrebbe iniziare con il lockdown dal 23 ottobre. Già mercoledì, Vladimir Putin in una riunione con il governo prenderà in considerazione la proposta di “estendere le regole sanitarie”. Secondo Mikhail Murashko, il ministro della salute, la situazione è particolarmente difficile in Udmurtia, la regione di Perm, la regione di Orenburg, Bashkiria e Tatarstan, Ivanovo e Tyumen.Qui il problema noin è soltanto il tasso di vaccinazione ma anche la mancanza di medici nei reparti covid e il governo sta disperatamnete cercando di riportare al lavoro i medici in pensione. Tuttavia i bassi salari terranno lontano gli ex-medici dal policlinici.
La presidente di Rospotrebnadzor Anna Popova ha aggiunto che 222.241 casi sono stati registrati la scorsa settimana, il 15,5% in più rispetto alla settimana precedente. C’è anche una tendenza all’aumento dei casi di infezioni respiratorie acute e dell’influenza sullo sfondo della morbilità stagionale.
“Anche durante le ultime cinque settimane la quota di casi registrati nelle capitali, soprattutto a Mosca, è aumentata – dall’8% della settimana 35 al 19% della settimana scorsa (settimana 41)”, ha detto la signora Popova.
Quest’ultima ha fatto notare notato che il tasso di malattia ha continuato a crescere in 79 dei regioni, mentre in altre 6 non si è avuto una dinamica pronunciata ed è stato osservato in tutti i gruppi di età.
Murashko ha specificato che la morbilità è aumentata “in modo multiplo” tra i minori, la metà di loro ha manifestazioni cliniche. “Il più grande aumento dell’incidenza della malattia dai risultati della scorsa settimana si osserva tra i bambini in età scolare e tra gli adulti oltre i 60 anni”, ha aggiunto Anna Popova.
Si inizia ad avere il serio dubbio che le cifre del ministero della sanità siano errate per difetto visto che qualche giorno fa Rosstat, l’istituto ufficiale di statistica russo, ha dichiarato che nel solo agosto 2021 sarebbero morte in Russia per Covid almeno 43 persone ovvero almeno il 30% in piùdi quando sosteniuto dal dicastero della salute.
Il livello di immunità al coronavirus nel paese è poco più del 45% e non consente un impatto significativo sul tasso di mortalità, ha detto Tatiana Golikova. “Vorrei ricordare che nel suo discorso all’Assemblea federale, il presidente Vladimir Putin ha dato istruzioni per raggiungere le cifre dell’immunità collettiva entro l’autunno di quest’anno. Lei ha dato l’ordine di raggiungere un livello di immunità collettiva di almeno l’80% per la popolazione adulta, tenendo conto di coloro che hanno già contratto la malattia. Ad oggi, purtroppo, abbiamo solo leggermente superato l’obiettivo del 45%”, ha dovuto ammettere il vice ministro.