Lukashenko tira fuori gli artigli

DI YURII COLOMBO

è presi come era inevitabile ma è riuscito a tratti a parlare. “Fino non mi ucciderete non ci saranno nuove elezioni” ha dichiarato. Ha anche sostenuto che scioperare va contro gli interessi degli operai e che chi è ancora è in prigione “lo è a buon ragione avendo tirato oggetti contro la polizia”.

Non ha convinto nessuno e anche lui sembra non avere una strategia chiara in testa: dopo pochi minuti è tornato sul voto per dichiarare di essere “disposto a nuove elezioni ma solo dopo una riforma costituzionale e non sotto pressione della piazza”.

Un modo come un altro per prendere tempo sperando che la protesta si sgonfi. Le divisioni nella nomenklatura sembrano pesanti se il governo si è dimesso già a ferragosto (ma lo si è saputo solo ieri) ma per il momento nessuno degli alti papaveri sta facendo coming out.

è Putin. Il moscovita Kommersant ritiene che ci sarebbe sul tavolo una proposta di mediazione russa al fine di “elidere Lukashenko e la Tikhonovskaya e costituire un governo tecnico che guidi la transizione e al nuovo voto presidenziale”.