DI YURII COLOMBO
Forse bisogna proprio venire a Kostantinovo, appena fuori Rjazan a un paio di centinaia di chilometri da Mosca, dove il poeta nacque il 3 ottobre 1895 e visse gli anni dell’infanzia, per provare a sondare la sua anima e la sua Rus’. Si potrà così immaginarlo scendere festante con altri monelli verso il maestoso fiume Oka, calpestando festante l’erba umida. Il villaggio, oggi è stato trasformato il città-museo. Comitive domenicali attraversano curiose le due vie del paesino e bisogna ammettere che l’effetto è straordinario. Eccola la casetta di legno dove Sergej visse con i nonni: il forno sopra il quale gli anziani russi amavano sdraiarsi per riposare, le icone fiocamente illuminate, gli strumenti per il lavoro nei campi appesi alle pareti. E poco più in là ecco la casa del pope, sempre aperta per gli abitanti che cercavano consiglio o conforto e la scuola elementare dove Esenin imparò a leggere e far di conto. Si respira un aria di quiete qui anche perché l’amministrazione ha evitato di esagerare con l’inevitabile parte commerciale. C’è un negozietto di souvernir dove potrete comprare la tazza con il profilo del poeta e anche un ristorantino, ma nulla più.
Pubblicato su Alias il 14.11.2020