Walter Benjamin e l’incontro con Asja Lācis
di MARCO MINOLETTI
Si cede per così dire al partito il compito di organizzare la propria vita
Walter Benjamin, Diario moscovita
Rientrato a Berlino, Benjamin raccoglie in pochi mesi il materiale bibliografico necessario alla stesura della dissertazione e decide di isolarsi in un luogo più adatto a scrivere in tutta tranquillità.
Il viaggio moscovita fu un fallimento non solo sotto il profilo esistenziale ma mise anche fine ai propositi di Benjamin di aderire al Partito. Mosca, nonostante il fascino che esercitava su di lui, gli andava troppo stretta. Inoltre, come si evince leggendo il Diario moscovita, Benjamin, pur senza sbilanciarsi troppo, aveva avuto il sentore che il fallimento o la riuscita della rivoluzione fossero in bilico, in una situazione di stallo.
Note
- Wolfram Eilenberger, Il tempo degli stregoni, Feltrinelli, Milano, 2018, p. 283.
- Walter Benjamin, Briefe, a cura di Gershom Scholem e Theodor W. Adorno, Suhrkamp, Frankfurt am Main, 1966, pp. 442-43.
- Walter Benjamin, Gesammelte Schriften, Suhrkamp, Frankfurt am Main, 1985, Vol VI, pag. 359.