Gramsci Jr.: Mussolini e Trump, alfieri della classe operaia

Antonio Gramsci jr., può naturalmente avere le idee che vuole – le quali evidentemente non coincidono con quelle del più illustre  nonno. Quello che stupisce è che formazioni che si definiscono di sinistra da Rifondazione in poi fino a molteplici  associazioni, lo invitino come una superstar alle loro iniziative.

INTERVISTA A ANTONIO GRAMSCI JR. SU ZANOVO.MEDIA qui il link originale  la cui redazione si è dissociata dal contenuto dell’intervista
PRIMO SPEZZONE
“Come parente, non ho nulla da incolpare a Mussolini. Direi che ha salvato mio nonno da Stalin. Gramsci è stato trattato molto bene in quanto prigioniero. Sono stato nella sua cella a Turi: una stanza spaziosa, con bagno, libreria, accesso illimitato alla letteratura, nessun lavoro forzato, non doveva tagliare gli alberi, niente miniera, aveva incontri personali con i parenti e possibilità di abbracciarli. Certo, il carabiniere era presente, ma a rispettosa distanza e non ascoltava.
Il problema è che Gramsci giunse in prigione in cattive condizioni di salute, con la tubercolosi congenita. Ovviamente una prigione non è un sanatorio. Quando si ammalò, fu subito trasferito in un’ottima clinica, e quando pure lì non riuscirono a far fronte alla malattia, fu mandato nel miglior ospedale d’Italia, la Clinica Quisisana. Mussolini non era un cattivo o vendicativo come Stalin. Gramsci prendeva in giro Mussolini persino per le sue insufficientze fisiche: la grande mascella, la bassa statura, gli occhi sporgenti. Un altro avrebbe sputato veleno, gli italiani sono emozionali. Ma Mussolini era ammirato dalla forza intellettuale di Gramsci.
SECONDO SPEZZONE
Io so che il socialismo protegge i diritti dei lavoratori, non dei fannulloni. Pertanto, io difendo gli interessi dei lavoratori, non delle minoranze gay e di colore. Come Trump, per esempio esempio, che ha perseguito una politica di protezionismo. Ha cercato di far tornare la produzione dalla Cina agli Stati Uniti, che ha portato a un calo della disoccupazione. Donald Trump è un leader forte e un po ‘un pagliaccio, ma un politico non deve essere per forza un intellettuale. La cosa principale è quello che fa per il paese.

TERZO SPEZZONE

DOMANDA: Trump è un tipico politico di destra e ANCHE un miliardario, Etra i suoi elettori ci sono fascisti aperti. Invece tuo nonno era un nemico del regime fascista di Benito Mussolini…

Il Duce era originariamente un socialista e, in un certo senso, lo è rimasto nel suo animo. Quando fu stato ucciso uno dei leader del Partito socialista italiano, Giacomo Matteotti, rotolò a terra con rabbia. E quali meravigliosi appartamenti costruì per i lavoratori a Roma! Ora queste sono villette di lusso nella zona della Garbatella. Nell’Italia fascista, infatti, era stao realizzato un sistema sociale appena peggiore di quello sovietico: colonie gratuiti per i bambini e sanatori per lavoratori, e il dopolavoro per la popolazione. Questo quasi socialismo, fu chiamato fascismo, e persino promosso con la politica coloniale. In Italia, a differenza dei nazisti, non c’era nemmeno un grammo di razzismo. Fu Hitler a costringere Mussolini ad approvare le leggi contro gli ebrei.

QUARTO SPEZZONE

DOMANDA: Si scopre che Trump e Mussolini le sono simpatici. Cosa direbbe Antonio Gramsci se scoprisse che suo nipote simpatizza per politici di destra?

È chiaro cosa avrebbe detto – dopotutto, era un marxista. E me non piacciono in generale le divisioni tra destra e sinistra. Mi piacciono i politici che difendono gli interessi nazionali, soprattutto quelli europei, che vanno contro le decisioni idiote dell’Unione europea. I funzionari europei impongono la loro volontà alla maggioranza della popolazione, il che è contrario agli interessi nazionali, un esempio esempio l’immigrazione illegale.
Questo non è di destra, io difendo gli interessi nazionali dei lavoratori. In Italia arrivano giovani che non vogliono lavorare . Questa è una massa ideologicamente estranea alla cultura europea, principalmente di fede islamica, che ruba ricchezza al proletariato nazionale.
Sono fermamente contrario ai diritti delle minoranze, ma non intendo violarle, sono per la tolleranza. Una volta in tour, ho dormito nello stesso letto e sotto la stessa coperta con un gay dichiarato.
Sono un uomo normale e un donnaiolo, eho mostrato tolleranza assoluta, ma quando le minoranze iniziano a imporre la loro volontà alla maggioranza e propongono di cancellare la menzione di genere, non mi capacito di che diavolo di tratti.