Alexander Bogdanov – Autobiografia






Foto: Lenin gioca a scacchi con Bogdanov a Capri. Trai due Gorkij

Bogdanov (Malinovskij) Aleksandr Aleksandrovich è nato il 10 (22) agosto 1873 da un insegnante elementare, secondo di 6 figli. Mio padre fu presto promosso insegnante-ispettore nella scuola cittadina, e grazie a questo ebbi accesso alla biblioteca della scuola dall’età di 6 – 7 anni, e poi alla sua piccola aula di fisica.

Lo studente Bogdanov. Ho studiato al ginnasio di Tula, ho vissuto nella sua pensione, studente borsista, in condizioni da caserma-prigione; lì dei superiori ferocemente stupidi mi hanno insegnato pa temere e odiare chi è in autorità e a negare l’autorità. Dopo essermi laureato con la medaglia d’oro, andai all’Università di Mosca come naturalista; nel dicembre 1894 fui arrestato come membro del Consiglio dell’Unione dei Compatrioti, e fui esiliato a Tula. Lì fu attratto a lavorare nei circoli come propagandista di I.I.Savelyev; V.Bazarov e I.Stepanov vi presero presto parte. Aderì alle idee socialdemocratiche su questo lavoro nel 1896; “Breve corso di economia” fu compilato dalle sue lezioni in circolo (pubblicato alla fine del 1897, mutilato dalla censura; Lenin lo salutò con fervore nella sua rivista “Il mondo di Dio” (1898, #4). Passò una parte del suo tempo a Kharkov dall’autunno del 1895 studiando alla facoltà di medicina e facendo parte dei circoli intellettuali locali socialdemocratici, il cui leader era Cherevanin, ma ruppe con loro a sulla questione della moralità, alla quale attribuivano un valore fondamentale.

Nel 1898 scrisse il suo primo libro filosofico “Elementi fondamentali della visione storica della natura” per poter dare una risposta alle ampie richieste dei nostri lavoratori nel senso di una visione generale del mondo.

Nell’autunno del 1899 si laureò all’università, poi fu arrestato per propaganda. Mezzo anno di prigione a Mosca, esilio a Kaluga, poi 3 anni a Vologda. Ha studiato e scritto estemanete, nel 1902 ha organizzato e curato la raccolta antiidealista – “Saggi sul mondo reale”. Ha lavorato come medico in un ospedale psichiatrico per un anno e mezzo. Dalla fine del 1903 diresse la rivista marxista Pravda, pubblicata a Mosca.

Nell’autunno del 1903 si unì ai bolscevichi, e dopo il suo esilio, all’inizio della primavera del 1904, andò in Svizzera, dove si unì a Lenin. In una riunione di 22, fu eletto nell’Ufficio dei Comitati Bolscevichi (BKB), il primo centro bolscevico. Più o meno nello stesso periodo fui per la prima volta scomunicato dal marxismo dall’“Iskra” menscevica (un articolo di Ortodox nel n. 70 mi si accusava di idealismo filosofico). Tornai in Russia in autunno, e dal dicembre 1904 e lavorai a San Pietroburgo, nel Comitato del B.K.B. e di San Pietroburgo. Ho scritto volantini tattici del B.K.B. sull’azione armata e sulla convocazione di un congresso di partito, come la maggior parte degli altri volantini del B.K.B..

Nella primavera del 1905, ad un congresso a Londra (III Congresso, bolscevico) fui il relatore sulla quesyione della lotta armata così come sulla questione della struttura organizzativa, e fui eletto nel primo Comitato Centrale bolscevico. Lavorai a San Pietroburgo, presi parte alla redazione di “Novaya Zhizn” (“Vita nuova”), rappresentò il Comitato centrale nel Soviet dei deputati operai, dove fu arrestato il 2 dicembre 1905. Rilasciato in maggio su cauzione, si unì al Comitato Centrale (già menscevico) dei bolscevichi; dopo essere stato esiliato all’estero, tornò illegalmente in patria e visse a Kuokkal insieme a Lenin. Lavorò nelle redazioni degli organi bolscevichi e nelle fazioni della Duma della I, II e III Duma. Ero per il biocottaggio dellaa terza Duma, ma dopo la decisione della conferenza del partito contro il boicottaggio, ho fatto campagna per questa Duma nel giornale operaio illegale “Vpered”, che ho curato.

Alla fine del 1907 fui mandato all’estero dai compagni come parte di una troika ( con Lenin e Innokenti) per curare l’organo bolscevico “Proletarij”. Nell’estate del 1909, insieme a L.B. Krasin, in quanto bolscevico di sinistra, fui rimosso dal Centro bolscevico, e nel gennaio 1910, con la fusione delle fazioni bolscevica e menscevica, anche dal Comitato centrale del partito. Nell’autunno 1909 partecipai all’organizzazione della Prima Scuola Operaia del Partito, a Capri, e nell’autunno 1910 della Seconda Scuola, a Bologna. Nel dicembre 1909 fui l’oratore della piattaforma del “gruppo bolscevico”, che presto prese il nome di “gruppo letterario Vpered”. Questa piattaforma – “Il momento attuale e i compiti del partito” – ha formulato per la prima volta lo slogan della cultura proletaria. Nella primavera del 1911, quando il gruppo “Avanti” cominciò a passare dal lavoro culturale-propagandistico alla politica con spirito alieno, lo lasciai e mi allontanai dalla politica, scrivendo solo articoli di propaganda sulla Pravda e altri organi operai fino alla rivoluzione. Al mio ritorno in Russia nel 1914 fui mandato al fronte come medico. La rivoluzione mi trovò a Mosca; lì scrissi dapprima articoli politico-propagandistici; in uno di essi, nel gennaio 1918, feci un’analisi del comunismo di guerra , poi mi dedicai completamente al lavoro culturale e scientifico – alla Proletkultur, all’Università proletaria, ecc. Nell’autunno del 1921 il mio lavoro di proletkultivskaja si interruppe e mi dedicai interamente alla scienza. Ma anche se alla fine ho rinunciato alla politica, essa non mi ha abbandonato del tutto, come dimostra il mio arresto nel settembre-ottobre 1923. Sono ancora, dal 1918, un membro dell’Accademia Comunista (ex socialista).

Le mie opere principali:

1. Sulla politica economica: Breve corso di scienza economica primo libro di testo, scritto secondo uno schema storico (le ultime edizioni riviste in collaborazione con Sh. M. Dvolaitsky; tradotto in inglese e in diverse altre lingue; Corso elementare di politica economica in domande e risposte; un ampio Corso di politica economica (in collaborazione con I. I. Stepanov). L’articoloScambio e tecnica” (1903), in “Saggi su una visione realistica del mondo”, che fornisce la prima prova della teoria del valore del lavoro, basata sul principio dell’equilibrio.

2. Sul materialismo storico: Scienza della coscienza sociale, un resoconto storico dello sviluppo delle ideologie, principalmente forme di pensiero, con una spiegazione della loro genesi dai rapporti di produzione; tradotto in tedesco; Dalla psicologia della società (raccolta di articoli 1902-06); Principi organizzativi della tecnologia e dell’economia socialista (Vestnik Socialistakademie, 1923, No. 4), che spiega le forme di cooperazione attraverso rapporti tecnici.

3. In filosofia: Empiriomonismo, cap. I, II, III (1903-1907); Un quadro del mondo dal punto di vista organizzativo, cioè come un processo di formazione, lotta e interazione di complessi e sistemi di diversi tipi e stadi di organizzazione; Filosofia dell’esperienza vivente (1911) – rassegna dello sviluppo dei sistemi realistici di filosofia, terminando con l’Empiriomonismo; Dal monismo religioso al monismo scientifico, relazione (in appendice alla terza edizione (“Filosofia dell’esperienza vivente”) – giustificando la lotta per il monismo scientifico, che elimina la filosofia in generale.

4. Sulla scienza dell’organizzazione: Scienza generale dell’organizzazione (tectologia), cap. I, II, III (1913-1922): Una dottrina generale delle forme e delle leggi di organizzazione di tutti gli elementi della natura, della pratica e del pensiero (parte I pubblicata in tedesco; Principi del piano economico unificato (Vestnik del lavoro, 1921, n. 4- 6) e Il lavoro e i bisogni del lavoratore (Molodaja Gvardia, 1922, n. 3) – applicazioni delle leggi organizzative alla soluzione dei problemi economici fondamentali; Comprensione oggettiva del principio di relatività – applicazione della visione organizzativa all’interpretazione del principio di relatività (Bollettino dell’Accademia comunista, 1924, n. 8).

5. Sulla cultura proletaria: Il nuovo mondo (1904-06), una caratterizzazione popolare del più alto tipo di vita culturale; Compiti culturali della classe operaia (1911), un fondamento del programma di cultura proletaria; Arte e classe operaia (tradotto in tedesco; Socialismo della scienza – sulla scienza proletaria (in parte tradotta anche in tedesco); Elementi di cultura proletaria nello sviluppo della classe operaia – un’analisi storica; Sulla cultura proletaria, una raccolta di articoli 1904-1924.

Due romanzi: Stella Rossa (1907), sull’utopia (tradotta in francese, tedesco e diverse altre lingue); L‘ingegnere Manny (1912), un quadro dello scontro tra cultura proletaria e borghese.

A cui aggiungere diversi libri, diverse decine di articoli di giornale, pamphlet e rapporti, più altri articoli di giornale e volantini, per lo più di propaganda e di agitazione.

А. Bogdanov RCCIDNI. F. 259. Op. I. D. 1. Autografo.

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