Documenti del PC di Fiume (1921-1924) e lettera di Silone a Bordiga






 

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di seguito presentazione e lettera di Silone (con riproduzione del mansocritto) a Bordiga

Viene qui proposto l’introvabile volume pubblicato nel 1982 (Documenti, Grada) curato da Luciano Giuricin e Mihael Sobolevski “Il Partito Comunista di Fiume” che raccogli 52 documenti e lettere sull’azione della più piccola sezione del Comintern tra il 1921 e il 1924 (50 solo in italiano e 2 in serbo, croato e italiano). Di seguito troverete anche una mia  breve presentazione a uno di questi documenti . Si tratta della lettera spedita da Ignazio Silone ad Amadeo Bordiga del 15 novembre 1921. A impreziosire questa pubblicazione la riproduzione garfica del manoscritto di Silone all’allora principale dirigente del  Pcd’I.

Quella che trovate di seguito una lettera inedita autografa di Ignazio Silone ad Amadeo Bordiga datata 15 novembre 1921, rintracciata da chi scrive presso gli ex Archivi del Comintern di Mosca, in cui il futuro autore di Fontamara informa il leader comunista napoletano di un suo viaggio a Fiume.

È noto che Ignazio Silone (nom de plume di Secondino Tranquilli) fu tra i fondatori del Partito Comunista d’Italia a Livorno il 15 gennaio 1921, sezione italiana dell’Internazionale comunista, e ne rimase dirigente fino al 1930 quando in disaccordo con la politica e i metodi dello stalinismo ruppe con il partito. Da allora si dedicherà alla letteratura restando per il resto della sua vita un socialista eterodosso e inquieto.

Meno noto è invece il fatto che nei primissimi anni della sua milizia comunista gli fu affidato da Bordiga (allora principale dirigente del Pcd’I prima dell’ascesa del gruppo dirigente di Gramsci-Togliatti alla metà degli anni Venti) il compito di dirigere la sezione “agitazione e propaganda” del nuovo partito ma soprattutto di svolgere la funzione di “fenicottero”. “Fenicotteri” ha ricordato Renzo Paris nella sua bella monografia dedicata allo scrittore abruzzese erano chiamati “i comunisti clandestini sotto il fascismo che volavano tra una città e l’altra, da Roma a Berlino, a Parigi, a Madrid a Mosca, portando con sé volantini, materiali della stampa clandestina, carte d’identità, lettere cifrate. Erano fenicotteri dalle “ali rosse” proprio come nel significato della parola greca”. La prima delle missioni di Silone fu raggiungere l’avventuroso “Stato libero di Fiume” fondato l’anno prima dal suo corregionale, Gabriele D’Annunzio.

Qui assistette, il 10 novembre del 1921, alla fondazione del Partito comunista di Fiume, il più piccolo partito comunista del mondo mai esistito, animato principalmente da giovani usciti dalla locale sezione socialista. L’incontro tra i comunisti italiani e quelli fiumani (che vissero sotto il regime dannunziano sempre in uno stato di latente repressione e semi-clandestinità) poté realizzarsi grazie a Gabriella Seidenfeld un’impiegata ventunenne di banca fiumana che aveva aderito al comunismo più per afflato romantico che politico. Inizierà sin da subito una relazione sentimentale tra i due che porterà Gabriella (che assumerà lo pseudonimo di Serena) a seguire Ignazio in tutta Europa negli anni difficili del regime fascista e della proscrizione dei suoi vecchi compagni di lotta.

15.11.24

Caro Amadeo,

stamani sono tornato da Fiume. Ti mando il resoconto del congresso adulto di cui avrai letto sul Lavoratore. Il congresso giovanile è riuscito trionfalmente: tutti i giovani hanno votato l’adesione al nuovo partito comunista, mentre quasi un terzo degli adulti uscirà dal partito e costituirà la sezione socialista.

Il compagno Giabrian, al quale tu mi hai indirizzato e con cui vuoi essere in comunicazione è sotto in chiesta e accusato di spionaggio.

Saluti cordiali,

Secondino Tranquilli.

 

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