Complete Works di Rosa Luxemburg, intervista a Peter Hudis






Yurii Colombo

Le opere complete di Rosa Luxemburg in lingua inglese sono in pubblicazione per i tipi della Verso. Fino ad oggi sono stati pubblicati i due volumi delle opere economiche e il primo volume degli scritti politici. Il piano dell’opera è composto di 17 volumi di cui 6 saranno dedicati alla corrispondenza.

Peter Hudis, curatore dell’opera rivela che alla fine saranno migliaia le pagine inedite della rivoluzionaria polacca ad essere disponibili in inglese. Un giacimento teorico più che mai attuale nel XXI secolo.

Peter, come è sorta l’idea di pubblicare le opere complete di Rosa Luxemburg?

L’idea di pubblicare un’opera completa di Rosa Luxemburg in inglese è nata per la prima volta in una conferenza in Sudafrica nel 2007 in cui avevo tenuto una relazione su Rosa Luxemburg e il potere politico e un certo numero di partecipanti avevano sollevato il problema del rendere disponibile in inglese tutta la sua produzione. E in effetti, avevo iniziato a pensare a questa cosa alla fine degli anni ’70, quando avevo fatto delle ricerche per Raya Dunayevskaya mentre lavorava al suo Rosa Luxemburg, Women’s Liberation e Marx’s Philosophy of Revolution. Arndt Hopfmann della Fondazione Rosa Luxemburg poi mi chiese sarei stato disposto a mettere insieme il progetto e io accettai.

All’epoca pensavo che il compito sarebbe stato relativamente semplice: si trattava di tradurre quelle parti della Gesammelte Werke e Gesammelte Briefe che non erano ancora in inglese. Non sapevo che c’era un’enorme quantitа di materiale che per un motivo o per l’altro non era mai entrato nella Gesammelte Werke. Molti manoscritti, saggi e articoli scoperti di recente, pubblicati anonimi o che solo ora sono stati attribuiti a Rosa, oltre a un gran numero di scritti originariamente redatti in polacco, la maggior parte dei quali non era mai stata ripubblicata neppure in tedesco.

Questo “nuovo” materiale ammonta a oltre 5.000 pagine. Quindi il progetto si è rivelato molto più complesso ed esteso di quanto pensassi inizialmente. Ora sto lavorando al progetto con un gruppo di persone tar cui Paul Le Blanc, Helen Scott, Sandra Rein, Henry Holland, Ankica Čakardić, Rory Castle, Axel Fair-Schulz, Joshua Wavrant e Loren Balhorn che hanno reso possibile quanto pubblicato fino ad ora.

State lavorando sulle basi dell’opera completa completo in tedesco? Avete trovato materiale mai pubblicato?

Sì, gran parte del materiale su cui stiamo lavorando proviene dalla Gesammelte Werke, che comprende due volumi supplementari pubblicati a partire dal 2006 contenenti una grande quantitа di scritti finora sconosciuti o inaccessibili, per un totale di quasi 1.000 pagine per ogni volume. È in gran parte grazie al lavoro instancabile di Annelies Laschitza che questi scritti hanno visto la luce: ha letteralmente trascorso decenni della sua vita a rintracciare tutti i documenti. Il suo lavoro è stato interrotto solo dalla sua morte l’anno scorso. Il nostro lavoro nella produzione delle opere complete in lingua inglese sarebbe stato impossibile senza di lei, così come senza quello di Georg Adler, Eckhard Müller, Narihito Ito, Ottokar Luban, Holger Politt, Evelin Wittich e Jцrn Schьtrumpf .

I materiali inediti che abbiamo finora reso disponibili includono gli scritti di Rosa sulle societа non occidentali, sull’antropologia e sulla storia economica sviluppati nell’ambito del lavoro presso la Scuola del Partito socialdemocratico tedesco dal 1907-1914; dozzine di articoli, saggi e discorsi sulla Rivoluzione Russa del 1905, la maggior parte dei quali furono originariamente pubblicati in forma anonima o in pubblicazioni in lingua polacca dell’epoca ; le discussioni teoriche su temi come la storia della rivoluzione sociale, la rilevanza del marxismo e la dittatura del proletariato.

Ma anche ciò non è che la punta dell’iceberg: per esempio, abbiamo in programma di dedicare tre o quattro volumi ai suoi scritti sul nazionalismo.

A 100 anni dalla morte di Rosa, quale pensi sia oggi la sua ereditа?

Rosa Luxemburg non ha mai smesso di enfatizzare che marxismo non è un sistema metafisico astratto da seguire come un vangelo. Il marxismo è piuttosto un approccio alla comprensione e alla trasformazione del mondo che ogni generazione in ogni zona del mondo deve essere elaborato autonomamente. Dobbiamo quindi affrontare la sua opera avendo questo in mente: viviamo in un’era molto diversa dalla sua e non è possibile applicare o adottare le sue formulazioni senza tener conto di ciò che distingue il nostro tempo dal suo.

Citerò diversi aspetti che distinguono il nostro tempo dal suo, il che aiuta a chiarire l’importanza del suo contributo, anche se in modi che lei stessa non aveva previsto.

Innanzitutto, la sua visione della realtа era fu definita da un unico elemento rivoluzionario: il proletariato. Naturalmente, all’epoca erano presenti altre forze sociali come le donne, i contadini, gli studenti, le minoranze nazionali, ecc. ma per Luxemburg lo sviluppo di un proletariato cosciente era l’elemento decisivo. In un certo senso, la sua concentrazione su questo aspetto è più rilevante che mai, dal momento che una percentuale molto maggiore della popolazione mondiale rispetto ad allora è oggi salariata. Riteneva che il capitalismo non potesse riuscire a riprodursi a meno che non estendesse il lavoro salariato in sempre più vaste aree del mondo, poiché il capitale stesso è l’oggettivazione o la cristallizzazione della forza lavoro che puт essere espressa in un equivalente monetario. Tuttavia, a differenza di altri marxisti del suo tempo, pensava che mentre le condizioni oggettive e materiali costringono all’esistenza di una classe di lavoratori dipendenti il cui interesse a lungo termine è in conflitto con il capitale, non è affatto automatico che la classe raggiunga la coscienza. Ma non era l’esponente idealista della spontaneitа che molti suppongono; apprezzava profondamente le lotte spontanee, ma non aveva l’illusione che fossero fine a se stesse.

Rosa può essere considerata una femminista ante litteram?

I marxisti della sua generazione tendevano ad avere poco da dire sulle questioni di genere. Lei, a suo modo l’affrontò. Non è un caso che un numero crescente di pensatrici e attiviste femministe stiano riescoprendo i suoi scritti sul rapporto tra capitalismo e imperialismo, da un lato, e patriarcato, dall’altro.

Allo stesso tempo, tuttavia, bisogna riconoscere che Luxemburg aveva la tendenza a ridurre tutte le forme di coscienza rivoluzionaria alla coscienza di classe e ciò è vividamente dimostrato dalla suo rifiuto ostinato a vedere la coscienza nazionale come potenzialmente rivoluzionaria.

E non visse abbastanza per vedere l’ascesa dello stalisnismo…

Vide come molti socialisti riformisti giunti al potere voltavano le spalle alla classe lavoratrice e polemizzò con forza contro tali tendenze. Ma se la sua critica al riformismo rimane molto significativa, ancora più importante è la sua critica ai rivoluzionari che arrivati al potere si muovono in direzione autoritaria. L’espressione più completa di ciò si trova nella sua critica alla soppressione dell’autorganizzazione e della democrazia dei lavoratori da parte di Lenin e Trotsky.

La semplice nazionalizzazione sotto l’egida di un stato-partito che opera in nome della classe operaia non fornisce alle masse, secondo Rosa, le capacitа politiche, economiche e intellettuali necessarie per eliminare il dominio del capitale. Il socilaismo non può essere raggiunto da un singolo stato-partito che monopolizza il potere, indipendentemente dall’ideologia che professa.

Lo scritto La rivoluzione russa è per molti aspetti un avvertimento profetico contro il percorso intrapreso dai socialisti autoritari e statisti da allora. Tuttavia, non visse abbastanza nè per vedere lo stalinismo ma neppure lo anticipava: nonostante le aspre critiche a Lenin e Trotsky, li considerava compagni che perseguivano una strada sbagliata ma che potevano ancora essere conquistati a ipotesi diverse.

Rosa Luxemburg in Italia

Per una introduzione al pensiero di Rosa Luxemburg resta fondamentale il saggio di Daniel Guerin Rosa Luxemburg e la spontaneità rivoluzionaria recentemente ristampato da Mursia come anche la biografia di un suo grande amico e come compagno di lotta (Paul Frцlich Rosa Luxemburg, Rizzoli, 1987 con un saggio di Rossana Rossanda). Utili ad approcciare lasua opera possono anche essere Una donna chiamata rivoluzione di Sergio Dalmasso (RedStar Press, 2019) e Rosa Luxemburg di Dario Renzi e Anna Bisceglie (Prospettiva Edizioni, 2006). In occasione del centenario della morte è stata ristampata anche l’antologia a suo tempo curata da Lelio Basso per Editori Riuniti (Socialismo, democrazia rivoluzione. Antologia 1898-1919). L’Accumulazione del capitale è anch’essa ora di nuovo disponibile grazie all’editore PiGreco come anche la corrispondenza con Leo Jogiches (Lettere di lotta e disperato amore, Feltrinelli, 2019). Prospettiva edizioni ha anche pubblicato un’antologia di lettere (Si soltanto come si è umani – Lettere 1891-1918, 2018). Restano fuori catalogo purtroppo per ora due opere importanti della rivoluzionaria polacca come le sue lezioni alla scuola quadri della Spd (Introduzione all’economia politica, Jaca Book, 1975) e la sua tesi di laurea (Questione nazionale e sviluppo capitalista, Jaca Book, 1975).

Apparso per la prima volta su Alias nel 2019

 

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