Molti lettori hanno visto circolare sulla rete e anche sul canale telegram di Matrioska, la foto di attivisti anarchici ucraini (ma anche volontari libertari stranieri) che combattono contro l’occupante russo e sono inseriti nella strutture volontarie ucraine organizzate dal governo Zelensky. Come è noto – e come abbiamo riportato sul nostro sito – esistono posizioni libertarie Ucraina e anche in Russia che invece mantengono una posizione più tradizionalmente “disfattista”. Si tratta di un dibattito che ha delle ricadute molto importanti per questo abbiamo deciso di riportare nel modo più articolato possibile le posizioni “difensiviste”e per la “sconfitta della Russia” che ora circolano nell’ex Urss.
Il collettivo anarchico Revdia attivo da qualche anno a Kiev ha emesso un comunicato all’inizio del conflitto in cui ha provato a spiegare la propria posizione:
“Molte persone – si affermanel breve scritto – ancora non capiscono perché gli anarchici abbiano deciso improvvisamente di entrare in guerra contro la Russia. Ciò è in parte dovuto alla propaganda russa, che si posiziona come una forza antifascista che combatte l’Ucraina nazista. In parte perché molti vedono Putin come un combattente contro l’imperialismo statunitense”. Per questi attivisti in realtà si trarrerebbe in primo luogo di uno scontro che riguarda in primo luogo l’area post-sovietica e in primo luogo quei paesi dove si è scatenata la rivolta repressa grazie all’intervento e l’aiuto russo: “ la guerra non è tra Ucraina e Russia, ma la guerra per il futuro di tutti i paesi dell’ex Unione Sovietica. Il governo russo è stato a lungo il garante dei regimi dittatoriali in tutta la CSI. Li sostiene nei momenti difficili, come è avvenuto in Bielorussia e Kazakistan… Se la dittatura di Putin vincerà la guerra in Ucraina, tutto questo non solo diventerà una realtà per gli ucraini, ma si consoliderà in Russia e in altri paesi. Per molto tempo non ci sarà alcuna possibilità di cambiare questo sistema. Inoltre, darà a Putin l’ambizione di espandere la sua dittatura in nuovi paesi… La guerra in Ucraina è forse l’ultima possibilità per fermare e scuotere la dittatura. Ecco perché è così importante fermare l’orda dittatoriale con tutti i metodi possibili”. Una posizione poi riconfermata in occasione dell’8 dove si ricordava che “l’invasione russa dell’Ucraina ha mostrato quanto le donne ucraine siano pronte a combattere per il loro futuro, i loro cari e le loro convinzioni. Le donne si uniscono alla Difesa territoriale, prestano servizio nelle forze armate, forniscono assistenza medica e consegna di provviste per i soldati e coordinano iniziative di volontariato. Ora è sicuro affermare che donne e uomini stanno fianco a fianco nell’opposizione all’invasione della dittatura”.
Anarchici ucraini hanno anche organizzato una vera e propria struttura combattente chiamata “Comitato di Resistenza” che informa che “L’unità continua a crescere, con combattenti esperti che svolgono missioni di combattimento mentre il resto si sta attivamente preparando a dare un degno no all’orda di Putin. Vogliamo vedere ancora più persone intelligenti tra le nostre fila che staranno con noi spalla a spalla nella lotta per la libertà dell’Ucraina. È stato dato il via libera per rifornire la compagnia di stranieri con esperienza militare: abbiamo bisogno di combattenti che possano trasferire le loro abilità e mandare all’inferno quanti più putinisti possibile!”
Sono stati raggiunti anche da anarchici bielorussi del gruppo “Primen” che stanno combattendo ora nella provincia di Kiev e operano – come informa il loro canale telegram – per sabotare la linea ferroviaria che collega la Bielorussia con l’Ucraina dove passano i convogli russi diretti al fronte.