Noviciok, North Stream 2 e un faccendiere che viene da lontano






di Marco Minoletti

Matthias Warnig è uno di quei personaggi che sembrano usciti da un quadro di George Grosz o da un romanzo di John le Carré, una specie di incrocio malriuscito tra il suino borghese degli anni ’20 immortalato dal pennello del primo e un agente segreto cinico e privo di scrupoli dei tempi della Guerra Fredda, tratteggiato dalla penna del secondo. Warnig è il classico lobbista che agisce dietro le quinte. Non ama i riflettori ed evita accuratamente il pubblico, dimostrando che le lezioni apprese quando frequentava i corsi per diventare agente della Stasi non sono state vane.

Warnig, crollato il muro di Berlino e mutati i tempi, da buon camaleonte, ha cambiato il colore della pelle e si è trasformato in un rispettabile banchiere attivissimo nel mondo degli affari russo.

Fin qui nulla di strano… La storia si complica, però, quando l’astuto ex agente della Stasi finisce nel mirino dell’ultimo video su Youtube del Fondo anticorruzione di Alexey Navalny. Nel video gli oppositori del despota russo concentrano la loro attenzione sulla vasta rete di corruzione che gravita intorno alla costruzione di una sontuosa tenuta per il presidente Putin sulla costa del Mar Nero. Come riferisce in un recente articolo Roman Goncharenko, c’è il fondato sospetto che i due si conoscessero dai tempi in cui Putin prestava servizio come ufficiale del KGB a Dresda e che Warnig lo abbia ʺaiutatoʺ finanziariamente. Navalny, riporta Goncharenko, ʺcita Warnig nel suo video quando riferisce della corrispondenza tra l’ex moglie di Putin, Lyudmila, e una ragazza tedesca a metà degli anni ’90. Una di queste lettere fu inviata dal fax di Warnigʺ. Inoltre, sempre stando a quanto riporta Goncharenko, ʺnel 2018, il quotidiano austriaco Die Presse ha pubblicato un’intervista con lui. Alla domanda su quante volte ha incontrato Putin, l’uomo d’affari ha risposto che il presidente russo non aveva un cellulare, ma ha aggiunto: Ma se voglio qualcosa e sento il bisogno di vederlo, non ci sono problemiʺ. Un fatto è certo: da quando Putin è saldamente al potere, Warnig ʺè diventato il manager tedesco più influente in Russia. Come tutti i lobbisti di rango siede nei consigli di amministrazione di importanti società e banche russe“.

Il suo curriculum è vastissimo: è membro del consiglio di sorveglianza delle compagnie petrolifere statali Transneft e Rosneft. Con la medesima funzione siede nel consiglio della banca russa VTB. Dato che il mondo della finanza non conosce confini nazionali, dal 2019 siede nel consiglio di sorveglianza della squadra di calcio tedesca FC Schalke 04, il cui sponsor principale – guarda il caso – è la società energetica russa Gazprom.

Attualmente, come riporta Goncharenko, „il progetto più importante di Warnig è la costruzione di North Stream 2, un gasdotto dalla Russia alla Germania che sarà posato sul fondo del Mar Balticoʺ. Nord Stream 2, di cui Warning ha assunto il ruolo di amministratore delegato, ha sede nella discreta Svizzera ed è controllata da Gazprom, l’azionista di maggioranza. Dato che a volte il destino irrompe sulla scena, per ironia della sorte, è stato proprio il caso Navalny a minacciare il progetto più importante che l’ex agente della Stasi ha in cantiere. Infatti, quando Alexei Navalny nell’agosto del 2020 è stato portato in Germania dopo il tentativo di avvelenamento con l’agente nervino Novichok nella madrepatria, le pressioni internazionali per tentare di congelare il progetto North Strem 2 sono fortemente aumentate: non è solo ora l’amministrazione Usa a chiedere la messa in mora del progetto ma anche l’Europarlamento che con una risoluzione ad hoc la scorsa settimana, ha chiesto a Merkel di archiviare la pipeline. Tutto questo, ovviamente, al netto di Navalny o di quanto rappresenta il gruppo di oppositori intorno a lui, quanto al ruolo che gioca in questa vicenda la difesa del concetto di libertà e il diritto di parola per coloro che non si allineano con qualsivoglia forma di regime totalitario, sia esso di matrice sovietica, cinese o americana.

 

 

 

 

 

 

 

 

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