Un’assemblea aperta






Le trasformazioni economiche, sociali e politiche su scala mondiale hanno messo in causa, per certi versi, le precedenti line di faglia degli schieramenti politici. Il portato del crollo dell’Urss e dell’emergere di una grende superpotenza totalitaria come la Cina, scuote alle fondamenta l’egemonia occidentale capitalistica a trazione Usa. Queste dinamiche si sono rivelate in modo chiaro in occasione della guerra in Ucraina, dove parte della sinistra  occidentale – il campo di cui at-large ci sentiamo parte – ha rifiutato apertamente di sostenere il diritto all’autodeterminazione e all’indipendenza del popolo ucraino. Un diritto che si accompagna a quello di resistenza e prevede la possibilità di schierarsi “militarmente” anche con forze tradizionalmente ostili alla sinistra e appartenenti al campo della Nato. Nella storia del secolo scorso è già successo varie volte: durante la Guerra civile spagnola, nella Seconda Guerra Mondiale. I lavoratori e gli oppressi, in certe condizioni, hanno da perdere di meno in un campo piuttosto che in un altro.

Da parte di una certa sinistra che nel passato ha avuto simpatie per lo stalinismo nei diversi formati nazionali, si sta assistendo a una particolare versione di etnocentrismo. Non ci importa cosa dicano o facciano le forze democratiche e di sinistra in Ucraina, in Russia e negli altri paesi dell’ex Urss, è solo importante ciò che diciamo noi qui “dal campo della Nato”. Si produce un caso particolare di internazionalismo per cui ci si rivolge alla “propria” opinione pubblica visto che il “principale nemico è in casa nostra”.

Questa iniziativa vuole seguire una strada opposta: vuole interloquire, dare voce, discutere, trovare dei momenti di sintesi con quelle forze democratiche e di sinistra dell’Ex Urss in una prospettiva di una Europa dei popoli e delle libertà. Sulla base di una concreta battaglia nell’Europa orientale vogliamo mettere insieme individui di sinistra con tradizioni d’origine diversa. Con delle delimitazioni ben precise: l’antifascismo, l’antitotalitarismo, la difesa intransigente dei diritti dei lavoratori e l’avversione a ogni forma di sciovinismo, di machismo anti-LGBT e la russofobia.

Nel concreto la proposta – aperta – è quella di creare tre ordini di attività:

  1. Un lavoro di approfondimento della conoscenza del mondo dell’Ex-Urss. Troppi finora parlano e scrivono senza conoscere. Creare un flusso di scambio di informazioni e notizie su quanto avviene in quei paesi.
  2. Una interlocuzione con tutti coloro che nell’ex Urss sostengono una prospettiva democratica e di sinistra. Questa azione, di lunga lena, si potrebbe concretizzare in una rivista e/o un sito con traduzioni di articoli, saggi, materiali che vengono dal quel mondo e di discussione sulle prospettive dell’Europa. Questo lavoro non può e non deve essere aperto solo agli specialisti o agli intellettuali ma non deve essere ridotto a livello di “messaggi alla Facebook”.
  3. Iniziative pubbliche e online per far conoscere e allargare la discussione su questi temi su scala nazionale e internazionale.
  4. La solidarietà concreta con le popolazioni coinvolte nella guerra.

A tutti coloro che si ritrovano su queste coordinate è rivolta la proposta di un’assemblea online che si terrà il 2 marzo 20.30 ora italiana. Scrivete su msg se intendete registrarvi.

Per continuare a fare questo lavoro abbiamo bisogno del vostro sostegno, anche piccolo.


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