Covid, ora la Russia scherza col fuoco: oltre 20 mila i casi giornalieri






Ora il governo russo sta veramente scherzando con il fuoco.

Nelle ultime 24 ore in Russia sono stati registrati 20.182 casi di infezione da coronavirus. Si tratta ben del 14,71% in più rispetto al giorno precedente (17.594). L’ultima volta che il numero dei nuovi contagi aveva superato quota 20mila (21.127) era stato il lontano 24 gennaio di quest’anno. In testa alla classifica come sempre Mosca che ha il maggior numero di residenti del paese (oltre 12 milioni) e la maggior concentrazione di contatti.

Sono 8.598 (1.315.841 dall’inizio della pandemia) i contagiati nella capitale. Dall’inizio della crisi Il numero totale di persone infettate da coronavirus nel Paese è stati di 5.388.695, i deceduti hanno superato i 120 mila.

Ieri c’è stato anche il lugubre record dei morti è stato di 568, il massimo dal 28 gennaio (99 a Pier 2 92 a Mosca). Il numero totale di morti ha raggiunto 131.463 ed è destinato a crescere considerevolmente se l’esecutivo non deciderà a prendere misure davvero incisive su questo terreno. Ieri il vice primo ministro Tatyana Golikova ha dovuto riconoscere che l’incidenza di COVID-19 è al minimo ormai in tutta Europa, in Russia sta crescendo in tutte le regioni e “i ceppi britannici (alfa) e indiani (delta) sono attivi nel paese”. Secondo la stessa Golikova, 20,7 milioni di persone hanno ricevuto il primo componente del vaccino COVID-19, entrambi i componenti 16,7 milioni. Si tratta di numeri molto bassi se si tiene conto che in Russia vivono circa 145 milioni di persone e dimostra quanto la vaccinazione stia realizzandosi a passo di lumaca. Mentre a quanto sostiene la ministra 69 milioni di persone dovrebbero essere vaccinate per raggiunge “l’immunità di gregge” in tutto il paese le misure sono apparse per una popolazione così individualista e recalcitrante come quella russa a qualsiasi attività profilattica e di responsabilità sociale, dei pannicelli caldi. Sia l’obbligo per il 60% del personale di strutture a contatto con il pubblico (che prenderà mesi) sia l’introduzione di un cod kr per limitare gli accessi ai ristoranti decisa a Mosca risultano per ora insufficienti a bloccare l’escalation, mentre in moltissime provincie non è stata assunta alcuna misura.

E così mentre la stragrande maggioranza moscoviti girano irresponsabilmente senza mascherina su autobus, forse Putin, conoscendo la scarsa propensione dei russi a prendere sul serio la pandemia, vuole attendere che si svolgano le elezioni legislative di settembre, per assumere qualche seria decisione. Ma vale la pena chiedersi: quali elezioni si potranno mai tenere in una situazione come questa?

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