Procede ormai come un rullo compressore la distruzione di quella che viene definita ufficialmente in Russia “l’opposizione anti-sistema”, Oggi il Comitato Investigativo Russo (TFR) ha accusato il Alexey Navalny di “aver creato un’organizzazione che viola l’identità e i diritti dei cittadini”. Si tratta in realtà della sua principale “Front organization” il “Fondo anticorruzione” ( già riconosciuto come “agente straniero” e posto nell’illegalità e definito “estremista” dalle strutture di scurezza) creato e diretto dal 2011.
In particolare il blogger russo avrebbe creato un’organizzazione senza scopo di lucro che viola la personalità e i diritti dei cittadini.
L’inchiesta – già iniziata lo scorso aprile ma di cui se ne è conosciuta l’apertura solo oggi – accusa l’oppositore della creazione e gestione del “Fondo anticorruzione” , le cui attività “erano legate all’induzione di cittadini a commettere atti illeciti”.
Alexey Navalny rischia una multa fino a 200 mila rubli, tre anni di reclusioni e persino i lavori forzati. Navalny e si suoi più stretti collaboratori avrebbero “incitato alle manifestazioni illegali” tenutesi in quest’anno e “senza il consenso delle autorità”. Navalny che attualmente sta scontando a Pokrov nella regione di Vladimir una condanna a 2 e anni mezzo vedrebbe così allontanarsi, e di molto, il suo ritorno in libertà.
Il Comitato Investigativo ha anche aperto una procedura penale contro i più stretti collaboratori del leader dell’opposizione Leonid Volkov e Ivan Zhdanov. Sono sospettati di raccogliere fondi per organizzazioni riconosciute come estremiste e bandite nella Federazione Russa: il Fondo per la protezione dei diritti dei cittadini (FBK).
Solo due giorni fa Lyubov Sobol, la numero due del movimento di Navalny, era volata in Turchia, nonostante il divieto del tribunale di lasciare Mosca e la regione di Mosca. Ufficialmente Sobol effettuerà un trapianto in Turchia ma è da ritenere che l’operazione sia stata solo una copertura ufficiale e la donna abbia deciso di prendere la via dell’esilio.
Qualche giorno prima il tribunale Preobrazhensky di Mosca l’aveva dichiarata colpevole di incitamento alla violazione delle norme sanitarie ed epidemiologiche durante la manifestazione di protesta a sostegno di Alexey Navalny del 23 gennaio e condannata a un anno e mezzo di arresti domiciliari dalle 22:00 alle 18:00, dal divieto di partecipare a eventi di massa, dal viaggiare fuori Mosca e nella regione di Mosca. Ad aprile, il tribunale aveva anche condannato Sobol a un anno di libertà vigilata con una detrazione condizionale del 10% del suo stipendio in un procedimento penale per la violazione di domicilio con l’uso della violenza.